giovedì 8 ottobre 2009

Citazioni da Stefan Glowacz, "On the rocks - Una vita sulla punta delle dita"

) Durante un giro di due settimane nelle gole del Verdon mi sentii come in paradiso. Arrampicavamo tutti i giorni, fino ad aver le dita tagliate. Di sera ci incontravamo con altri arrampicatori di tutto il mondo nell'osteria di La Palud, festeggiavamo i nostri successi, annegavamo gli insuccessi nel vino rosso e ci sentivamo come "i ragazzi di Torremolinos". Ero libero. A casa mi aspettavano il tornio e la mia ragazza che non vedevano l'ora che io ritornassi. Questa nostalgia tuttavia era a senso unico. Io mi sentivo legato, vedevo minacciata la mia libertà, non volevo accettare compromessi. Per tutto il viaggio di ritorno pensai a come spiegarglielo, così invece di buttarmi fra le sue braccia troncai la relazione prima ancora di essere di nuovo a casa. Mi sentii subito alleggerito e liberato. La mia indipendenza valeva più di ogni altra cosa e smisi di preoccuparmi per i cuori infranti che mi lasciavo alle spalle".

"Mi arrabbio sempre molto quando incontro individui che cercano ovunque tranne che in loro stessi le cause della loro insoddisfazione. Se per esempio qualcuno mi viene a raccontare che farebbe volentieri più sport, ma che la sua famiglia gli toglie ogni autonomia, la moglie è tanto gelosa, il lavoro poi non glielo consente assolutamente – allora mi si rizzano i capelli in testa.
Se non siamo soddisfatti della nostra vita, e tuttavia non riusciamo a modificare qualcosa – o perlomeno non tentiamo di farlo con tutte le nostre forze – allora non siamo noi stessi causa del nostro male? Dev'essere veramente demoralizzante trovarsi a fare un bilancio della propria esistenza e giungere alla conclusione di aver sbagliato ogni cosa. Spesso si sente dire "oggi mi comporterei in tutt'altro modo, ma quel che è stato è stato". Se un giorno rifletterò sulla mia vita voglio poter dire: "Ben fatto Stefan, più o meno rifarei le stesse cose".

"Nessuno può soffocare per sempre la sua vocazione, la sua vera passione, al massimo potrà sedarla per un po'. La negazione alla fine si rivela suicida. E' importante sognare, vivere i propri sogni, altrimenti ci si perde nel cosiddetto labirinto del contingente. Sono disposto a salvaguardare con le unghie e con i denti la mia libertà, il mio modo di vivere. (...) Noi siamo individui, ognuno è artefice della propria fortuna, ognuno ha il proprio modo di organizzarsi la vita. Alla lunga il tentativo di adattarla troppo a qualcun altro non può durare".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

beh si' non facile ma non male..

Anonimo ha detto...

molto bella ! ma purtroppo non sempre si puo fare cio ke ci piace di piu per cause fi forza maggiore !